Nuova “patente a crediti” (cd. patente a punti) per l’edilizia: cosa cambia dal 1° ottobre e come adeguarsi
Premessa
A partire dal 1° ottobre 2024, entrerà in vigore la “patente a crediti” per le imprese edili e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei e mobili. Questo sistema è stato introdotto per rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche le imprese non edili saranno coinvolte, in particolare quando affidano lavori di costruzione o manutenzione a terzi. Scopriamo insieme i dettagli e come adeguarsi a queste nuove regole.
Cos’è la patente a crediti?
La “patente a crediti” è uno strumento di qualificazione per imprese edili e lavoratori autonomi che operano nei cantieri. Ogni soggetto registrato parte con 30 crediti, che possono aumentare o diminuire in base al rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro e agli investimenti in sicurezza. È necessario mantenere un punteggio pari o superiore a 15 crediti per continuare a operare.
Requisiti di accesso e registrazione
Come funziona il sistema dei crediti?
Osservazioni
Il Consiglio di Stato ha espresso alcune perplessità sul decreto attuativo della “patente a crediti”. In particolare, ha sottolineato che vi è una discrezionalità significativa lasciata agli ispettori del lavoro nella sospensione della patente in caso di gravi violazioni, come la morte di un lavoratore. Il decreto prevede che la sospensione sia automatica solo in caso di colpa grave del datore di lavoro, ma la definizione di “colpa grave” non è sempre chiara e questo lascia spazio a interpretazioni e controversie legali. Bruno Giordano, magistrato della Cassazione e già direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), ha sottolineato che la colpa grave non è definita nel Codice penale è, semmai, il giudice a formularla.
Come si recuparano i crediti?
Se il punteggio scende sotto i 15 crediti, l’impresa o il lavoratore autonomo dovrà partecipare a un percorso formativo di recupero. Questo percorso sarà supervisionato da una commissione composta da rappresentanti dell’Ispettorato del lavoro, INAIL e altri enti competenti.
Cosa devono fare le imprese non edili?
Anche le imprese non edili sono coinvolte nella gestione della “patente a crediti” quando devono affidare lavori di costruzione o manutenzione a terzi. Queste aziende devono verificare che le imprese edili o i lavoratori autonomi con cui collaborano siano qualificati e abbiano un punteggio sufficiente. Il punteggio e la qualificazione di queste imprese potranno essere consultati tramite il portale ufficiale del Registro delle imprese edili.
Cosa fare
Schema riassuntivo dei punti chiave
Azioni da intraprendere | Imprese edili e lavoratori autonomi | Imprese non edili |
Registrazione al portale del registro edile | Obbligatoria dal primo ottobre | Non applicabile |
Verifica del punteggio iniziale | Obbligatoria | Raccomandata per lavori edili |
Monitoraggio dei crediti | Obbligatorio | Non applicabile |
Investimenti in sicurezza e formazione | Raccomandati per aumentare i crediti | Non applicabile |
Recupero crediti sotto 15 punti | Percorso formativo obbligatorio | Non applicabile |
Verifica della qualificazione dell’impresa | Non applicabile | Obbligatoria per lavori con imprese edili |
Conclusioni
L’introduzione della “patente a crediti” richiede che tutte le imprese edili e i lavoratori autonomi si adeguino ai nuovi standard di sicurezza, formazione e gestione del rischio. Le imprese non edili, nel caso in cui affidino lavori a terzi, sono tenute a verificare la qualificazione delle imprese edili con cui collaborano. Per ulteriori dettagli, siamo a vostra disposizione.
Fonti